Loading...

LIFESTYLE

A spasso per Milano dal tram

C'erano una volta quelli trainati dai cavalli, poi arrivarono quelli per trasportare le salme o per innaffiare le strade... Milano dal tram è ancora più bella. Tra curiosità e tappe immancabili, viaggio a bordo dell'icona milanese che racconta l'evoluzione della città e dei suoi abitanti.

DI Alessandra Cioccarelli

14 November 2017

Labirinti di binari, fili sospesi e uno sferragliare vivace e continuo. Non si può conoscere il paesaggio milanese senza salire sui tram, i popolarissimi tranvai che dal 1876 animano la città meneghina e regalano un’atmosfera unica ai visitatori. Oggi la rete tranviaria di Milano vanta ben diciassette linee urbane e copre una lunghezza complessiva di  115 chilometri (la più estesa d’Italia). Ma per arrivare qui lunga e avventurosa è stata la strada.

L’aspetto originario dei tranvai era ben diverso da quello che conosciamo attualmente. La prima linea, la Milano-Monza, inaugurata nel 1876 era a trazione animale e faceva capolinea al di fuori di Porta Venezia. Un anno dopo fu la volta della Milano-Saronno con capolinea all’Arco della Pace e, nel giro di pochi mesi, all’interno delle mura della città  fecero ingresso le rotaie. Per rintracciare la prima tranvia a vapore, ottenuta prolungando la tratta di Monza fino a San Babila, bisogna invece aspettare il 1878 e il 1901 per l’elettrificazione della rete da parte della società Edison.

Un semplice mezzo di trasporto pubblico? Non solo. In pochi probabilmente sanno che, mentre cresceva il successo della rete tranviaria, l’impiego del tram veniva esteso a nuovi contesti come il trasporto delle salme. Per effettuarlo furono predisposte apposite stazioni funebri – una prima in via Bramante e una seconda in zona Porta Romana – e particolari accorgimenti come la separazione fisica dell’officina tranviaria da luogo di sosta dei convogli e vetture più lunghe, dotate di salone con riscaldamento/ventilatori e sedili in velluto.

Ma non è finita qui. Nel 1905 si tentò un ulteriore uso sperimentale: l’innaffiamento delle strade con vetture appositamente modificate, in sostituzione dei carri-botte trainati dal cavallo all’epoca vigenti. E, nel periodo della prima guerra mondiale, alcune vetture della città diventarono anche mezzo privilegiato per il trasporto dei feriti di guerra dalle stazioni ferroviarie agli ospedali.

Oggi, in una variopinta e pacifica costellazione, convivono le più antiche vetture – sono ancora in circolazione le caratteristiche vetture “serie 1500”, il modello di tram milanese per eccellenza –  i Jumbotram del 1971 e le più recenti vetture della “serie 7000” , conosciute come Sirietto.

Se volete godervi un pomeriggio meneghino, il consiglio è di salire a bordo dei tram più agée (quelli con le deliziose panchette in legno per intendervi) e godervi con tutta la lentezza possibile il lato più elegante e nascosto della città. Il tutto accompagnati dal simpatico vademecum Milano è bella in tram. Nostalgia tra i binari di Ferruccio Rapetti (edizione Meravigli – Collana Itinerari) o dalle dritte di qualche milanese doc incontrato a bordo.

L’angolo delle curiosità

Il 2 novembre 1893 fu inaugurato il servizio tranviario elettrico in città con la prima linea della lunghezza di tre chilometri, con partenza in piazza Duomo e arrivo all’Arco della Pace. Il tracciato fu progettato da Angelo Bertini.

L’ingegner Minorini nel 1921 fu l’ideatore del primo scambio automatico cittadino, in piazza Principessa Clotilde, che portò alla graduale estinzione della figura del quel de la gugia, il manovratore che azionava manualmente gli scambi della città con la gugia o ferét.

Nel 1933 si ha la massima espansione della rete tranviaria e la comparsa in scena di ATM come gestore.

A Milano oggi circolano 150 vetture della serie 1500, note anche come “Ventotto”, costruite tra il 1928 e il 1932, di grande successo anche fuori dalla città.

Nel 1983 la Camera di Commercio di San Francisco organizzò un’esposizione di vetture provenienti da tutto mondo. Il tram milanese fu così apprezzato che iniziarono a esportare le curiose vetture, oggi ancora circolanti sulla linea Castro-Fisherman’s Wharf di San Francisco.

Iscriviti alla nostra newsletter
Utilizziamo i nostri cookies, e quelli di terzi, per migliorare la tua esperienza d'acquisto e i nostri servizi analizzando la navigazione dell'utente sul nostro sito web. Se continui a navigare, accetterai l'uso di tali cookies. Per saperne di più, consulta la nostra Politica sui Cookies.