DI Redazione web
16 January 2018
Nella sua carriera, Chet Baker suonò con molti popolari musicisti della scena jazz, da Stan Getz a Charlie Parker, ma il suo momento di maggiore splendore lo raggiunse quando, in California, iniziò a collaborare con il sassofonista Gerry Mulligan, formando un quartetto che ebbe sempre maggior successo sia tra il pubblico sia tra i critici.
Questo incontro consacrò Baker che divenne in fretta il protagonista della scena: era lui a dominare sul palco, con il suo aspetto da “bello e dannato”, l’aria ribelle, quel suono della sua tromba che arrivava al cuore delle ragazze in modo seducente. Mulligan si sentì messo in ombra e ben presto, tra i due, cominciarono i litigi.
Ma Chet era ormai pronto per una carriera solista. Fondò la sua jazz band, e assunse anche il ruolo di cantante. Aveva una voce dolce da tenore, leggera come il vento. La foto di copertina del suo album Chet Baker with Strings, scattata dal celebre fotografo William Clexton, lo mostrava all’apice della sua bellezza, mentre guardava malinconicamente lo studio di registrazione con la guancia appoggiata al bocchino della sua tromba.
A Night for Chet Baker sabato 20 celebra lo stile intimista dell'esponente del genere cool jazz. Mario Mariotti alla tromba, Gabriele Orsi alla chitarra, Achille Giglio al contrabbasso e Francesco di Lenge alla batteria ci faranno rivivere la magia di Chet... Impossibile mancare!