DI Redazione web
09 May 2017
Il 13 e 14 maggio il Touring Club Italiano coinvolge gli studenti di tutta Italia per svelare le bellezze del nostro Paese aprendo alcuni dei luoghi più belli della penisola altrimenti chiusi al pubblico. Tutto grazie al nuovo progetto Wow! Aperture straordinarie di luoghi d’arte con cui il Touring Club Italiano ha deciso di coinvolgere in prima persona gli studenti in un progetto di volontariato culturale. Le due giornate sono infatti il punto d’arrivo di un percorso formativo più ampio sul tema della cultura e dei luoghi d’arte, nel corso dei quali i ragazzi si sono preparati ad accogliere i visitatori e raccontare le bellezze di siti anche attraverso attività di storytelling sui social media.
«È stata una scommessa vinta - dichiara Lamberto Mancini, Direttore Generale Touring Club Italiano - Per coinvolgere i millenials bisogna incuriosirli e farli sentire importanti, non solo all’interno delle loro realtà, ma per il loro Paese. Noi lo abbiamo fatto e la risposta è stata eccellente».
La Casa Museo Boschi di Stefano a Milano, i Giardini Reali di Torino, il Complesso della Commenda di Pré a Genova, la Pinacoteca Nazionale a Bologna, l’Oratorio di San Francesco a Perugia, la Quadreria dell’Accademia di Belle Arti a Napoli, Palazzo Siotto a Cagliari e il Castello Svevo a Termoli sono solo alcuni dei luoghi in cui i giovani volontari Touring saranno pronti a far conoscere le bellezze nascoste nelle nostre città.
Il progetto WOW! è una declinazione nonché una valorizzazione dell’esperienza del programma Aperti per Voi che coinvolge oltre 2200 soci volontari che, donando il loro tempo, permettono a tutti di visitare più di 70 luoghi d’arte e cultura italiani. Il Touring Club Italiano rende in questo modo accessibile un patrimonio culturale che diversamente sarebbe sconosciuto e inesplorato per la maggior parte della popolazione.
13-14 maggio
WOW! Aperture straordinarie di luoghi d’arte del Touring Club Italiano
Casa Museo Boschi di Stefano a Milano
In apertura interno Casa Museo Boschi Di Stefano, foto di Václav Šedý. Courtesy www.fondazioneboschidistefano.it