DI Andrea Zappa
30 December 2014
Non è detto che oggetti del desiderio di dimensioni e fruizione diversi non possano esprimere un medesimo stile o filosofia. Mai, come nel caso di orologi e vetture, questa interconnessione risulta forte e vincente. I punti di contatto sono molteplici: la ricercatezza del design, lo studio delle forme, per non parlare dello scorrere del tempo, uno lo scandisce, l’altro cerca di batterlo. Anche la “piccola sportiva” della casa dello scorpione ha trovato in Breil, il suo alter ego fatto di lancette, movimenti di alta precisione e cinturino. Non poteva essere diversamente vista la frase che cappeggia su un muro all’interno delle officine a Torino: “Nothing is like an Abarth. Size, shape, speed ans spirit!”. Lo sostiene anche l’AD di Breil Marcello Binda, l’ideatore di questa partnership, appassionato di auto e come dice lui di “bel design”: “È stato sorprendente vedere quanti punti di contatto ci fossero tra i due brand. Il claim di Abarth può essere reinterpretato anche per noi. Il motto di Binda, inoltre, è «Design in emotions» e ci siamo dunque ritrovati a parlare la stessa lingua e a dare lo stesso valore alla passione che ci appartiene”. Dopo il successo della prima, nella nuova collezione i codici estetici tipici di Abarth sono traslati e rivisti attraverso il filtro di Breil in maniera ancora più efficace. “Questa seconda linea è decisamente più matura del punto di vista della collaborazione – prosegue Binda – la prima aveva molto più di Breil e meno di Abarth, quest’ultima risulta un 50 e 50. Siamo riusciti a far lavorare bene i due team di design. Ci hanno fornito le loro tendenze di prodotto e i loro moodboard in anticipo, svelandoci un po’ la direzione verso la quale stavano andando dal punto di vista stilistico. Noi le abbiamo recepite e le abbiamo sperimentate sui vari elementi dell’orologio, come il cinturino, il quadrante, la corona e la cassa”. Il risultato sono cinque cronografi (Azzurro Leggenda, Abarth 595, Abarth Scorpionflage, Strong And Chic, Rosso Cordolo), molto diversi tra loro, ma assolutamente riconciliabili all’interno della stessa anima Breil-Abarth. E come accade nelle migliori partnership sembra che il sodalizio non si esaurirà in un solo prodotto: “Ci potrebbero anche essere – conclude l’AD di Breil – delle collaborazioni che si sviluppino su realtà diverse, relative al mondo del gioiello maschile, piuttosto che nell’ambito di eventi”. In fondo tra automobilismo e orologeria è soprattutto una questione di DNA.
Articolo pubblicato su Club Milano 23, novembre - dicembre 2014. Clicca qui per scaricare il magazine.