Loading...

LIFESTYLE

In giro per House Concert

Dopo tre giorni di musica diffusa e pianoforti spostati con velocità e maestria da un quartiere all'altro, la settima edizione di Piano City chiude i battenti. Quello che resta, insieme a tanta musica, è anche una nuova mappa per capire meglio la città e le sue storie. Appuntamento a settembre a Palermo e nel 2019 di nuovo a Milano.

21 May 2018

Ripensando a questa settima edizione appena conclusa, viene da dire che Piano City Milano si conferma un evento capace di avvicinare le persone alla musica e gli abitanti (turisti inclusi) alla città. Grazie a un programma variamente dislocato che dal centro alle periferie ha attraversato tutto il tessuto urbano coinvolgendo nel contempo realtà sociali, luoghi della memoria e location di grande pregio, nel giro di tre giorni la manifestazione è stata in grado di imbastire una nuova mappa per entrare meglio nel cuore di Milano e dentro le sue storie. Questo almeno è quello che è successo andando in giro per House Concert e cortili con pianoforte annesso: ogni volta è una scoperta. Così poco lontano da viale Abruzzi, ancora nel pieno della città, capita che varcando il cancello di un portone più o meno ordinario, ci si apra davanti quello che era un vero e proprio borgo di campagna, e complice la stagione è un tripudio di fiori a correre per le viette interne che collegano tra loro poco meno di 50 villette basse, a un piano o due al massimo. Siamo nel Villaggio Tiepolo, ribattezzato anche Villaggio dei Gelsomini e sarà per la stagione o per il profumo che si coglie nell’aria, ma mai nome sembra più azzeccato.

Il Villaggio, che il 18 maggio 2019 celebrerà i cento anni dalla nascita, è un esempio di edilizia realizzata per conto di associazioni professionali. Nel caso specifico si tratta della Cooperativa Edile Postelegrafonica che agli inizi del Novecento si è fatta interprete di modalità costruttive ispirate alle città-giardino inglesi, risolvendo il rapporto dell’abitare con gli spazi verdi tramite la realizzazione di orti e giardini privati. E la lungimiranza è stata tale che anche oggi entrando la sensazione è di una piacevolezza immediata, sinonimo di benessere e qualità della vita. Appena entrati se il nostro sguardo va a cercare il pianoforte ben posizionato al centro di uno slargo, l’attenzione è subito catturata dalla maestria di Tommaso Boggian, il giovane pianista che ci incanta con la musica di Beethoven a Liszt a Chopin. Intorno a lui, appoggiati alle case per rubare un rivolo d’ombra, seduti per terra e su qualche sedia che appare qua e là si è formato un capannello di persone, composto in parte dagli abitanti dello stesso Villaggio e in altra parte da avventori arrivati per la manifestazione. E quando il concerto finisce è un tripudio di gratitudine e sorrisi per questa gioia condivisa e per avercela fatta a portare questa magia fin davanti a casa propria. «Non è stato facile – come ci racconta il signor Silvano Di Terlizzi, un abitante del Villaggio – abbiamo dovuto aggiungere un comma al regolamento condominiale per poter ospitare il concerto. Ma l’anno prossimo replichiamo e festeggeremo anche con Piano City i 100 anni del complesso residenziale».

La città è viva e generosa, la voglia di partecipare e di aprirsi al mondo da parte di tanti suoi abitanti è ancora forte, viene da pensare allontanandosi da questo piccolo Villaggio di Zona 3, salvo poi trovare altrettanta conferma di questi pensieri, quando verso il tardo pomeriggio entriamo, sempre grazie a Piano City proprio dentro a una casa. Questa volta, siamo in zona 7, dalle parti di via Solari, il panorama cittadino è cambiato, ma l’accoglienza è la stessa. La casa è già affollata, ma tra posti seduti o accovacciati fra i divani e sui tappeti, c’è posto per tutti. È sempre la musica a fare da trade-union e ora al pianoforte c’è Giulia Molteni che propone un medly di tradizioni musicali popolari tra Grecia, Zingaria, Andalusia, America Latina e Irlanda. Quella musica del popolo che, per dirla con le parole di Pessoa: «… è una semplice melodia / Di quelle che ti insegnano a vivere …» lasciandoci in fondo un sentimento. Ed è così che ci ritroviamo a essere grati alla pianista che ci ha portato dentro al suo mondo e alla padrona di casa per l’ospitalità. «All’inizio avevo un po’ di timore ad aprire le porte di casa - ci racconta quest’ultima - ma poi ho capito che era lo stesso timore delle persone che entravano e così ho pensato di creare una situazione ancora più accogliente e conviviale». Anche qui l’obiettivo è stato centrato e uscendo, insieme all’emozione che ci hanno regalato la musica e la voce della nostra interprete, ci portiamo via anche le immagini di quel salotto che per poco più di un’ora è stato anche nostro.

Ultima tappa di questo viaggio tra House concert e cortili è in via Santa Marta e qui siamo nelle 5 vie, in pieno centro storico. Le porte ora si aprono su quello che è il cortile di un ex convento costruito tra Seicento e Settecento e poi ristrutturato più volte nel corso dei secoli. Anche qui - ci raccontano gli abitanti - «non è stato semplice avere il permesso da parte di tutti i condomini, ma alla fine la passione per la musica è stata più forte» e il pianoforte è lì che campeggia al centro della scena. E per fortuna diciamo noi “forestieri” che possiamo conoscere questo piccolo angolo di paradiso e goderne di una bellezza ora arricchita dalla musica di Chiara Schmidt, 22 anni, milanese trasferita a Salisburgo che esegue un programma che da Debussy passando per Janaceck, ci porta fino a Chopin. Non nuova a questa esperienza, Chiara ci racconta che esibirsi a Piano City se da un lato è come una sorta di training per il pianista date le situazioni sempre poco ortodosse, d'altro canto è soprattutto una grande emozione nell’incontrare un pubblico così trasversale.

Solo che l’emozione, pensiamo noi, mentre ci allontaniamo dal cortile, è la nostra, che per qualche ora ci siamo lasciati trasportare dalle note e dal talento di questa e di tanti altri musicisti restando, per un po’, semplicemente in ascolto.

Piano City Milano

18 - 20 maggio 2018

appuntamento a settembre a Palermo

Foto in apertura di Anna Zaffaroni.

Iscriviti alla nostra newsletter
Utilizziamo i nostri cookies, e quelli di terzi, per migliorare la tua esperienza d'acquisto e i nostri servizi analizzando la navigazione dell'utente sul nostro sito web. Se continui a navigare, accetterai l'uso di tali cookies. Per saperne di più, consulta la nostra Politica sui Cookies.