12 June 2018
A Milano c’è una passione in continua crescita: quella per la cannabis legale, con un limite di tetracannabidolo (THC), principio attivo psicotropo ed euforizzante responsabile degli effetti più ricercati causati dalla canapa, inferiore ai limiti consentiti dalla legge, ovvero lo 0,2%. L’idea di vendere al pubblico infiorescenze da varietà di cannabis particolarmente povere di questa sostanza, ma ricche di altri principi attivi, è nata nel 2017 tra le crepe di una legislazione non del tutto chiara ed esaustiva. Il primo marchio a commercializzare questo prodotto “borderline” è stato EasyJoint, ma negli ultimi mesi sono sbocciati negozi specializzati in cannabis “light” e growshop in giro per tutta Milano.
“Il nostro è un progetto antiproibizionista, nato con il preciso scopo di normalizzare la cannabis” ci spiega Luca Marola, ideatore e cofondatore di EasyJoint, il marchio che ha dato il via a questa piccola rivoluzione e che oggi, oltre a essere distribuito in tutta Italia e a Milano in punti vendita come Green Utopia di via Crema, può contare su alcuni store monomarca, tra cui EasyJoint Milano Moscova, in corso di Porta Nuova. «Negli Stati Uniti è andata così, è bastato un breve percorso di normalizzazione per demolire cinquanta anni di antiproibizionismo».
Secondo Marola, quindi, la diffusione della cannabis light potrebbe favorire un dibattito pubblico in materia, ma soprattutto spingere il legislatore a regolare questo ambito, come del resto è già avvenuto con la circolare ministeriale che ha sancito la possibilità di commercializzare le infiorescenze con percentuale di THC a norma di legge e presenti in uno specifico “catalogo” di varietà riconosciute. E già si prospettano all’orizzonte nuovi sviluppi, per quanto, vista la delicatezza della materia, il condizionale resti sempre d’obbligo.
Ovviamente, al di là dell’aspetto ideologico di questo tipo di iniziativa, a destare l’interesse è stato anche il fattore economico. Vista la buona risposta da parte del pubblico, sono nati nel giro di pochi mesi moltissimi cannabis shop. Il problema, piuttosto, è ancora una volta la mancanza di un regolamento chiaro, spiega Marola: «Oltre ai negozi specializzati, adesso si sono messi a vendere cannabis light anche le sale con slot machine o i kebabbari, perché paradossalmente non è necessaria nessuna licenza. È ovvio come questi soggetti siano interessati ad attrarre una clientela giovane e magari poco informata e a monetizzare il più in fretta possibile questo fenomeno».
Un fenomeno che, puntualizza Marola, non è certo una moda passeggera, perché «più di un anno dopo siamo ancora qua, anche se è ovvio che quando sarà rientrato un po’ il clamore, alcuni negozi subiranno il contraccolpo». Anche perché la clientela di questo tipo di attività non brama semplicemente la possibilità di violare un “tabù” senza violare la legge, ma è adulta e consapevole e sa che cosa cercare in questa cannabis legale. A questo punto, a qualcuno poco pratico della materia potrebbe sorgere spontanea una domanda: ma cosa cercano quindi in questo prodotto gli appassionati, se la percentuale di THC è talmente bassa da risultare “inefficace”?
In realtà, come detto il THC è solo uno dei principi attivi della pianta, tra i quali spicca ad esempio il CBD, o cannabidiolo. Questo, tra le altre cose, è sedativo, ansiolitico e antinfiammatorio. Chi sceglie di comprare cannabis legale in uno dei tanti negozi specializzati presenti a Milano, quindi, lo farà probabilmente per gli effetti rilassanti e terapeutici della cannabis. Il costo, invece? È molto variabile. Nel caso di EasyJoint va da poco più di 2 euro a una decina di euro al grammo, a seconda della qualità, della presenza o meno di semi e di altri fattori rilevanti. Alla Flower Farm Arena di via Balestrieri, che vende anche olii, pasta e cristalli di cannabidiolo, i prezzi oscillano tra i 10 e i 15 al grammo.
Green Town di via Rosolino Pilo e Hemp Embassy di Viale Tibaldi sono solo alcuni degli altri negozi dove è possibile acquistare cannabis light, ma la crescita è tale che è davvero difficile stare dietro a tutte le nuove aperture a Milano. Addirittura, in città hanno cominciato a operare catene specializzate come Cannabis Store Amsterdam. Al di là dei possibili contraccolpi, quindi, il mercato sembra ampio e la domanda non manca. E chissà che davvero, per citare sempre Luca Marola, raggiungendo una necessaria “massa critica” questo fenomeno non contribuisca a una ridefinizione della cannabis nell’immaginario comune.
EasyJoint Milano Moscova
Corso di Porta Nuova 38
Flower Farm Arena
Via Balestrieri 5
Hemp Embassy
Viale Tibaldi 3
Green Town
Via Rosolino Pilo 14
Green House Milano
Via San Galdino 4
Green Utopia
Via Crema 20
Cannabis Store Amsterdam Milano
Via Medici 7
Piazza Sempione 6
Piazza Miani 2
Via Manzoni 34, Corsico
In apertura: EasyJoint Milano Moscova di corso di Porta Nuova