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SPORT

A pelo d'acqua

Uno sport completo, che mette alla prova tanto la forza quanto la coordinazione, praticabile da tutti e che dà una possibilità diversa di fare attività fisica a contatto con l’acqua. Il canottaggio negli ultimi anni ha conquistato sempre più consensi. Anche in una città “asciutta” come Milano.

DI Enrico S. Benincasa

15 June 2017

Articolo pubblicato su Club Milano 38, maggio – giugno 2017. Clicca qui per scaricare il magazine.

È uno degli sport olimpici per antonomasia, presente fin dalla prima edizione del 1896 ad Atene (anche se la prima medaglia fu assegnata solo quattro anni dopo), e ha radici ben piantate nella storia. Possiamo fissare il 1829 come data di nascita della versione agonistica del canottaggio, con la prima edizione della Oxford-Cambridge a Henley sul Tamigi, ma segni di competizione tra barche a remi si trovano sui geroglifici egiziani e sul quinto libro dell’Eneide di Virgilio. Senza dimenticare che il suo strumento “principe”, il remo appunto, esiste fin dal Neolitico. L’uso di imbarcazioni di questo tipo per competizioni ha quindi quasi due secoli di storia alle spalle, soprattutto in Europa - non solo Regno Unito, ma anche Germania, Belgio, Svizzera e Francia – e Stati Uniti. Anche l’Italia è stata protagonista fin dagli esordi: è uno dei membri fondatori della Federazione Internazionale, nata nel 1892, ed è stato il primo Paese a ospitare una gara ufficiale l’anno successivo, sul Lago d’Orta. Le competizioni si svolgono prevalentemente in acque dolci, siano esse fiumi, laghi o bacini artificiali, ma sono previste anche gare in mare. Un tempo le imbarcazioni erano in legno, oggi la ricerca ha portato materiali più leggeri e idrodinamici come la fibra di carbonio. Le barche possono ospitare da uno a otto vogatori e si differenziano per la presenza di uno o due remi per atleta e per quella del timoniere, posto a poppa e chiamato a dare il tempo all’equipaggio. Si parte solitamente tutti allineati e la distanza regolamentare da percorrere è di duemila metri, anche se non mancano gare con partenza in movimento o su distanze minori (sprint) o maggiori.

Si gareggia al massimo in otto equipaggi alla volta in corsie da 15 metri, chiamate però “acque”. Il canottaggio è uno sport che necessita di forza, resistenza, velocità, elasticità e coordinazione oltre a una capacità aerobica importante, spesso condizionata dal gesto del vogare che comporta una limitata disponibilità di ossigeno dovuta alla contrazione dei polmoni. È un’attività muscolarmente completa, perché coinvolge tutti i principali gruppi della parte superiore e inferiore del corpo. Si voga sia in estate sia in inverno, anche se l’utilizzo di un vogatore (detto anche remoergometro) è una buona soluzione per tenersi in forma quando non si può andare in acqua. Non va sottovalutata l’importanza dell’aspetto tecnico, perché imparare perfettamente le quattro fasi del ciclo di voga – entrata, passata, finale e ripresa – fa la differenza. Per molti la stessa parola canottaggio è sinonimo di Olimpiade e il medagliere lo conferma: 40 medaglie, di cui dieci d’oro. Tra i più famosi interpreti italiani di questa disciplina non si possono non nominare i fratelli Carmine e Giuseppe Abbagnale che, insieme al loro dato timoniere Di Capua, hanno vinto a Los Angeles 1984 e Seul 1988, classificandosi secondi a Barcellona 1992 dietro a un’altra coppia di fratelli, i britannici Searle. Giuseppe Abbagnale è oggi il Presidente della Federazione Italiana Canottaggio, che conta 62mila iscritti tra atleti, dirigenti e soci e 250 società sportive affliate. L’interesse è in costante aumento a livello nazionale, con un trend in ascesa soprattutto a partire dal 2013. La Lombardia è un bacino importante per l’intero movimento sportivo con i suoi 8.500 iscritti e 45 associazioni affiliate. Nella sola area di Milano sono circa tremila, numero decisamente rilevante. L’Idroscalo è ovviamente uno dei punti dove poterlo praticare, tanto che la stessa Federazione ha una base logistica proprio nel bacino e ha organizzato più volte competizioni nazionali e internazionali. In città i circoli più conosciuti sono tutti nell’area del Naviglio Grande e sono Canottieri San Cristoforo, Canottieri Milano e Canottieri Olona. Se il primo ha una storia recente – è nato nel 2009 – gli ultimi due hanno oltre cento anni alle spalle, tant’è che sono state fondate rispettivamente nel 1890 e 1894. I Canottieri Olona sono stati recentemente protagonisti di un deciso restyling curato dal gruppo Lombardini 22 che ha dato un nuovo volto alle strutture del Circolo di alzaia Naviglio Grande 146. Al suo interno si trovano piscina, lounge, palestra, centro benessere, bar e il nuovo ristorante The Rowing Club. E ovviamente non manca la possibilità di praticare canottaggio: i corsi della stagione in corso terminano il 6 giugno, ma sono in programma quelli estivi per tutti i livelli con inizio il prossimo 12 giugno. Pronti a imbracciare i remi?

Sul web

www.canottaggio.org

www.olona1894.it

www.canottierimilano.it

www.canottierisancristoforo.it

In apertura l'otto di coppia italiano in azione durante le Olimpiadi di Rio dello scorso anno. Foto di Mimmo Perna. Di seguito gli interni del Circolo Canottieri Olona 1984, recentemente ristrutturati dal gruppo Lombardini 22.

Articolo pubblicato su Club Milano 38, maggio – giugno 2017. Clicca qui per scaricare il magazine.

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