Arriva al Volvo Studio Milano la mostra dedicata alle tavole realizzate da Milo Manara per l’adattamento a fumetti de Il nome della rosa. Esposti il primo volume e sette tavole inedite del secondo, per una nuova esperienza visiva del capolavoro di Eco
DI REDAZIONE CLUB MILANO
10 November 2025
Dal 27 novembre, il Volvo Studio Milano ospita una mostra che rappresenta un raro incontro tra due maestri apparentemente lontani: Umberto Eco e Milo Manara. Al centro dell’esposizione ci sono le tavole originali del primo volume dell’adattamento a fumetti de Il nome della rosa, pubblicato da Oblomov Edizioni e già diventato un caso editoriale internazionale, insieme a sette tavole inedite che anticipano il secondo capitolo, in uscita il 28 novembre.
Curata da Elisabetta Sgarbi, la mostra invita il pubblico ad attraversare un Medioevo reinventato dall’immaginazione febbrile di Manara, un mondo che Eco nel 1980 aveva trasformato in un enigma metafisico e narrativo. Qui la pagina scritta diventa immagine e l’immagine si apre a una nuova stratificazione di significati. Le scene dell’abbazia, i volti scolpiti dei monaci, i paesaggi innevati e le visioni intrise di simboli compongono una dimensione sospesa, in cui la fedeltà al romanzo convive con la libertà della matita. L’adattamento è una sintesi perfetta dell’approccio dell’artista, che non tradisce l’opera originale ma la attraversa con il proprio sguardo. Il Medioevo, spesso percepito come un’epoca buia, torna a pulsare nelle linee morbide, nei chiaroscuri netti e nelle atmosfere sospese del maestro veronese.
L’esposizione assume inoltre un valore particolare: cade nel quarantacinquesimo anniversario del romanzo di Eco e nel pieno delle celebrazioni per gli ottant’anni di Manara, autore che dagli anni Settanta a oggi ha lasciato un segno profondo nella storia del fumetto europeo. Dalle prime storie erotico-poliziesche ai capolavori con Hugo Pratt, dalla collaborazione con Federico Fellini alle incursioni nella letteratura classica, Manara ha saputo trasformare l’erotismo in una forma d’espressione artistica, riconoscibile e libera. Il progetto su Il nome della rosa, iniziato con il primo volume del 2023, rappresenta uno dei vertici di questa maturità. Visitare questa esposizione significa quindi entrare nel cuore iconico del romanzo di Eco e osservare il lavoro di un Manara maturo, capace di confrontarsi con una delle narrazioni più complesse del Novecento senza rinunciare alla propria poetica. Le tavole esposte non sono soltanto un omaggio a un capolavoro letterario: sono una dichiarazione d’amore per il potere delle immagini, per la capacità del fumetto di farsi linguaggio universale.
L’inaugurazione del 27 novembre vedrà la presenza dell’artista in un dialogo musicale con il Maestro Nicola Piovani, compositore premio Oscar, aggiungendo un ulteriore livello sensoriale a un evento già concepito come esperienza immersiva. Completano il percorso il progetto d’allestimento di Luca Volpatti e il catalogo curato dalla Fondazione Elisabetta Sgarbi. La mostra sarà visitabile fino al 15 gennaio 2026.