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STILI

Andrea Pagliarini

Alla Barona un cocktail bar che sa di casa

Lo scorso ottobre il cocktail bar Feat. ha inaugurato una nuova stagione, con la cocktail list firmata da Andrea Pagliarini, il nuovo Bar Manager. Dopo importanti esperienze internazionali, la sua visione approda in Barona con l’obiettivo di fare del locale un punto di riferimento per il quartiere

DI GIULIANO DEIDDA

16 December 2025

Qual è stato l’impatto del suo trasferimento da Barcellona a Milano? Sia dal punto di vista professionale che personale.

In primis è stata una sfida con me stesso. Ho vissuto quattro anni a Barcellona immerso in un mood completamente diverso. Ancora non avevo mai avuto un’esperienza in Italia. Desideravo tornare qui, tornare a casa. Prima però ci sono state due breve parentesi, una in Svizzera e una in Corea, a Seoul. Sono stato messo in contatto con Luca Cutrufelli (artista, ideatore e fondatore del cocktail bar Feat., NdR) ed eccomi qua. I cambiamenti sono stati tanti. Ho sposato il progetto Barona a 360° e ho trovato casa qui vicino. Solo quando vivi in questo quartiere ti puoi rendere conto di come si tratti di una realtà in super crescita. Sono parecchie le attività in fermento. La sfida di Feat. adesso è quella di fare nostro il quartiere. Vogliamo diventare un punto di riferimento locale per poi crescere. Per esempio, abbiamo un progetto con il condominio che ci ospita, per fornire a chi abita qui un servizio simile a quello del bar di un albergo. Per me è una sfida personale più che professionale. Fare il mio lavoro in Spagna è molto diverso rispetto a qui. Il Bar Paradiso di Barcellona è un locale famoso, ma anche una realtà che non ha una clientela fissa. Qui invece puntiamo sulla fidelizzazione dei clienti.

Ci racconti le peculiarità del nuovo progetto.

Come dicevo, l’idea è quella di far diventare Feat. Il locale protagonista del quartiere. Naturalmente sono partito dalla cocktail list, anzi dalle due cocktail list, una per sala. Al piano terra propongo dieci classici che tutti conoscono, interpretati da me utilizzando solo qualche bottiglia. La tecnica è quello che fa la differenza e si concentra sulia temperatura, utilizzando prediluizione e raffreddamento. Quando metti insieme liquori e distillati e li lasci riposare, il risultato assume una consistenza diversa. La temperatura cambia le caratteristiche del prodotto. La mia creatività interviene in questo modo, racconta di me e, contemporaneamente, aggiunge un tocco di internazionalità. Al piano di sotto, invece, c’è una selezione di 5 cocktail da club. Si tratta di twist sui classici, con l’inserimento di ingredienti inaspettati. Non abbiamo un menu dall’ispirazione pretenziosa, puntiamo sulle emozioni. Per esempio, abbiamo creato un Bombardino ispirato a un tiramisù sporcato di rum che ho assaggiato una volta. La lista dei cocktail del piano -1 è scritta con il pennarello e cambia spesso. Dipende dalla stagione, ma anche dal mood. Anche in questo caso la tecnica è fondamentale.

Se dovesse scegliere un cocktail come marchio di fabbrica quale sarebbe?

Quello che sta andando meglio è il Bloody Mary, realizzato con tre tipi di pomodoro diversi, senza limone. Lo proponiamo sia in versione alcolica che analcolica. Mi rappresenta perché il prodotto è proposto nella sua essenza, bilanciato alla perfezione con la vodka.

Ci sono altre novità in vista?

Posso parlare del bar, che è la mia sezione. Abbiamo iniziato una collaborazione con Le Vergers Boiron. Si tratta di un’azienda che produce puré di frutta, lavora molto con le pasticcerie e, recentemente, ha iniziato a rivolgersi ai bar. È infatti sponsor di The World's 50 Best Bars, il prestigioso rating internazionale a cui tutti aspirano. Abbiamo cominciato la partnership con un evento lo scorso 15 dicembre, dedicato alla bar industry milanese, ma aperto a tutti. Vogliamo inoltre puntare molto sul club al piano di sotto, magari collaborando con altre realtà del settore per organizzare party privati settimanali. Abbiamo ospitato alcuni eventi della Milano Music Week e continueremo a farlo il prossimo anno, oltre a implementare questo tipo di partnership nell’ambito dell'intrattenimento di qualità. Dal momento che vogliamo comunque essere un punto di riferimento per il quartiere, siete  tutti invitati a celebrare l’ultimo dell’anno al Feat.. Sarà una vera e propria festa casalinga, il cui dress code è “Come as you are!”

In apertura, Camicia Levi's Red Tab, pantaloni Berwich, derby Dr. Martens, location Feat., via Bonaventura Zumbini 39. Foto di Niccolò Campita

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