Fotografo e curatore, è fondatore del Gruppo Fotografico Progetto Immagine e direttore del Festival della Fotografia Etica di Lodi, che ha ideato e coordina dal 2009. Questioni sociali spesso dimenticate trovano spazio e voce grazie alla nota rassegna, in corso fino al 26 ottobre, che invita a compiere un’ampia riflessione collettiva su diritti, dignità, ambiente e memoria
DI MARCO TORCASIO
01 October 2025
Questa edizione, dal 27 settembre al 26 ottobre, trasforma di nuovo Lodi nella capitale della fotografia documentaria. Parliamo di oltre 20 mostre, quasi 150 fotografi da 40 Paesi e un migliaio di immagini esposte. Il nostro obiettivo resta quello di offrire al pubblico un viaggio attraverso storie che interrogano la coscienza e creano dialogo. Il cuore pulsante è il World Report Award – Documenting Humanity, che quest’anno propone lavori che vanno dal Darién in America Latina alla tragedia di Gaza, fino ai conflitti dimenticati in Africa e Medio Oriente.
La fotografia per noi è un dialogo continuo tra contenuto e forma, ma privilegiamo il contenuto: deve scuotere, generare domande. I nostri autori condividono una passione sconvolgente per il racconto del contemporaneo. È sempre più difficile oggi raccontare ciò che accade, perché il sistema economico e mediatico tende a premiare la velocità e a censurare ciò che disturba. Questo rende ancora più urgente il nostro lavoro.
Srebrenica è un monito universale. In collaborazione con la Fondazione VII presentiamo una mostra che ricostruisce il piano di sterminio contro i bosniaci, ma anche il fallimento della comunità internazionale e il ruolo dei media. La memoria non serve solo a commemorare, ma a impedire che simili atrocità si ripetano.
Sì, quest’anno rafforziamo l’aspetto multimediale: dal nuovo sistema Immersive Pro Wall per le proiezioni, fino agli approfondimenti audiovisivi su temi come il fast fashion. Vogliamo che il pubblico abbia tempo e strumenti per comprendere, perché la nostra è un’idea di fotografia “lenta”, opposta al consumo superficiale di immagini sui social.
È fondamentale. Lodi è il cuore del progetto, ma ci collochiamo in dialogo con Milano e con tutta la Lombardia. Più di un terzo dei visitatori arriva dall’area metropolitana milanese. La città risponde ogni anno con entusiasmo e il circuito OFF coinvolge negozi, bar, gallerie: il Festival diventa un evento collettivo.
Pur essendo tra i festival più visitati d’Italia, siamo rimasti fedeli allo spirito no profit. Questo ci permette di privilegiare i contenuti e di sostenere i fotografi, non solo premiandoli ma aiutandoli a portare avanti i loro progetti. Il Festival è un ponte tra chi racconta il mondo e chi vuole comprenderlo.
Festival della Fotografia Etica di Lodi 2025
Dal 27 settembre al 26 ottobre
Lodi, sedi varie
L’intervista di Club Milano ad Alberto Prina è stata pubblicata su Club Milano 76