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PERSONE

Julia Ulrich e Simon Giuliani

Il primo denim stretch bio

Julia Ulrich, product manager Lyocell di Lenzing Group, e Simon Giuliani, direttore marketing di Candiani Denim, raccontano cosa rende rivoluzionario Tencel Limited Edition x Coreva, il nuovissimo tessuto esclusivo nato dalla ricerca congiunta delle due aziende.

DI GIULIANO DEIDDA

13 June 2022

Inaugurato un nuovo capitolo della collaborazione tra Candiani, eccellenza italiana nel segmento del premium denim, e Lenzing Group, sinonimo di produzione ecologicamente responsabile di fibre speciali da legno grezzo rinnovabile. Si tratta di un tessuto unico, che unisce Tencel Limited Edition con canapa, una nuova fibra cellulosica per la quale è stata usata una quantità significativa di polpa di canapa in alternativa alla polpa di legno utilizzata tradizionalmente per Tencel Lyocell, e Coreva, il primo denim stretch biodegradabile della storia.

Raffinato, morbido, performante e green, è disponibile solo a Milano, presso lo store Coreva Design in corso di Porta Ticinese 22, declinato su una camicia da donna oversize in tiratura limitata di 50 pezzi, numerati a mano. Il tessuto in edizione limitata sarà anche disponibile presso la Microfactory Candiani Custom in Piazza Mentana 3, per chi desidera jeans personalizzati.

Julia Ulrich e Simon Giuliani

Julia Ulrich e Simon Giuliani

Qual è il valore aggiunto che Tencel Limited Edition con canapa fornisce a Coreva?

Julia Ulrich: Quella con Candiani è una collaborazione molto valida, del resto il Tencel è una fibra di origine botanica, realizzata da fonti sostenibili, e anche Coreva è un tessuto vegetale. Questo mix parte quindi da un concetto importante, infatti spesso i blend non sono smaltibili, se anche una piccola percentuale che li compongono non è biodegradabile. In questo caso invece il problema non sussiste. In termini di mano, il Tencel con canapa Limited Edition ha le stesse performance del Lyocel, è morbido e gentile con la pelle, assorbe l’umidità ed è traspirante, in sintesi molto piacevole da indossare.

Simon Giuliani: La nostra visione del denim equivale a quella di Lenzing per quanto riguarda le fibre artificiali. L’azienda è leader nel segmento delle fibre cellulosiche, la cui creazione è caratterizzata da un consumo d’acqua bassissimo. Negli ultimi 10 anni abbiamo iniziato a mischiare il Tencel con il cotone, per dare alle proposte femminili un po’ di lucentezza. Quello che presentiamo oggi è un Tencel con canapa in edizione limitata, realizzato in esclusiva per noi. Si tratta di un virtuosismo estremamente sostenibile. La canapa, infatti, cresce da sola, in più è una pianta di cui si può utilizzare tutto. Si tratta di un’operazione di sensibilizzazione rivolto ai nostri clienti e ai consumatori finali. L’aspetto sorprendente è che con il Tencel la canapa diventa morbida.

Come si è arrivati alla scelta del capo da proporre utilizzando questo tessuto?

Julia Ulrich: La scelta di proporre una camicia in denim oversize è stata un’idea di Candiani, per puntare i riflettori sulla morbidezza della fibra, attraverso un capo dagli evidenti drappeggi.

Quale sarà l’evoluzione del progetto?

Julia Ulrich: Ci piacerebbe molto far evolvere e migliorare questo progetto. La fibra al momento non è disponibile su larga scala, questo è un primo esperimento atto a metterne in luce le qualità e i vantaggi, dimostrando che il legno come fonte di cellulosa non è l’unica alternativa, ma ci sono opzioni ancora più sostenibili.

Questa iniziativa si inserisce in un più ampio sistema di comunicazione con il consumatore finale che parte dalle due vetrine milanesi di Candiani?

Simon Giuliani: Il nostro scopo è quello di promuovere un nuovo modo di consumare, condividendo la valenza delle nostre iniziative. Un esempio? I bottoni dei jeans avvitabili sono un’idea che mira alla longevità del capo. Tutte le nostre idee sono a disposizione dei clienti e, grazie allo store Candiani Custom in piazza Mentana, anche dei consumatori finali. La filiera è totalmente italiana, comprese le apparecchiature. Anzi, è una filiera che si esaurisce nel raggio di 238 chilometri, il che riduce notevolmente l’impatto ambientale. A questo punto il consumatore ha la possibilità di scoprire tutta una serie di aspetti legati alla sostenibilità. Nel negozio il cliente può scegliere qualsiasi elemento per i suoi jeans custom-made ed è anche disponibile un servizio di riparazione e ristrutturazione. L’idea è di utilizzare il capo il più possibile. Il punto vendita di Corso di Porta Ticinese è invece concentrato su Coreva, un prodotto facile e personalizzabile. In tutto questo si inserisce appunto la collaborazione con Lenzing.

Che riscontro di pubblico ha questa tipologia di proposte?

Simon Giuliani: La clientela del format di Piazza Mentana è naturalmente sensibile a certi temi. Si tratta di persone che hanno dimestichezza con le sartorie, di professionisti che sono alla ricerca di un certo tipo di jeans. Monitoriamo il feedback di questi consumatori per far passare il concetto che un brand può utilizzare un diverso livello di narrazione. Puntiamo sulla cultura del prodotto, perché oggi deve essere motivato, è necessario far capire che la qualità fa la differenza anche in termini di sostenibilità. In alcuni paesi, come la Germania per esempio, il pubblico è molto più sensibile a certi temi, da noi c’è ancora un po’ di lavoro da fare.

 

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