DI Antonella Armigero
28 July 2015
C’è chi lo fa per risparmiare, chi per comodità e chi invece, per ridurre l’uso d’imballaggi, fatto sta che il consumo di acqua del rubinetto in questi ultimi anni è aumentato considerevolmente, e sono molti i fan delle bottiglie di vetro riutilizzabili. Ma i milanesi hanno un’opportunità in più, quella di rifornirsi di acqua microfiltrata e fresca, sia gasata sia liscia, spinandola comodamente dalle case dell’acqua disseminate in tutta la città, in maniera totalmente gratuita. Molti si sono accorti della loro esistenza e hanno iniziato a utilizzarle e ad apprezzarne i vantaggi, altri (forse troppi) ne ignorano il funzionamento o non ne conoscono la collocazione all’interno del tessuto urbano.
Attualmente le case dell’acqua gestite da Milano Blu sono 8 dislocate nei principali parchi della città, ma presto triplicheranno, grazie alla ricollocazione delle colonnine ora installate all'interno del sito di Expo 2015.
Ed è proprio a partire dall'esperienza di Expo, dove l’acqua pubblica, gratuita e fresca sta riscuotendo un enorme successo, che portare avanti l'idea, concretizzandola con l'impegno di riposizionare (una volta conclusa l'Esposizione Universale) questi distributori gestiti da CAP, vicino alle scuole, alle piazze e ai punti di aggregazione cittadini, promuovendo una nuova buona abitudine: utilizzare in maniera intelligente le risorse idriche pubbliche.
Un utilizzo consapevole unito alla garanzia di un diritto innegabile (quello di aver accesso all’acqua), assicurato da una gestione programmata, infatti per usufruire del servizio è fondamentale avere con sé la tessera Regionale dei Servizi, inserirla nello sportello e scegliere tra mezzo litro, un litro o un litro e mezzo in base alla capacità delle bottiglie in proprio possesso. Ogni giorno ogni cittadino può prelevare gratuitamente fino a 6 litri di acqua gasata o liscia.
I dati dimostrano che l’acqua meneghina è una delle migliori della Penisola, e che costa la metà rispetto alle altre città italiane, inoltre il sistema di erogazione garantisce standard igienici ineccepibili, grazie a una lampada UV battericida posta nel beccuccio erogatore, si evitano, infatti, contaminazioni e la proliferazione di microorganismi. Le case dell’acqua sono, inoltre, dotate di telecamere di sicurezza e luci al led a basso consumo per garantirne l’utilizzo anche nelle ore notturne.
L’acqua distribuita è sottoposta a 190 mila analisi, per controllarne le caratteristiche, chimiche, fisiche e organolettiche, per un totale di 17 mila campionamenti. Questi dati si possono verificare tramite la tabella, una sorta di carta d’identità dell’acqua, pubblicata sul sito disponibile a questo link.
Milano potrebbe diventare presto la prima città dell’acqua pubblica in Italia, un primato importante e un buon esempio per tutte le altre città.
Del resto il legame di Milano con questo prezioso elemento è qualcosa che si perpetua nei secoli, e che inizia già dalla sua fondazione come dimostrano i geniali lavori di Leonardo, i navigli e i suoi canali, fino alla rinnovata Darsena. Presto questa storicità sarà celebrata anche con la tanto attesa riqualificazione del Museo dell’Acqua in via Cenisio, 39.
L’ex centrale dell’acquedotto, risalente al 1906 e restaurato nella seconda metà degli anni Settanta è da tempo in disuso, e viene aperto solo in occasioni speciali.
La ristrutturazione che partirà tra pochi mesi trasformerà questo edificio in uno spazio culturale dove oltre a mostre che ripercorrono la storia della città legata a questo elemento, promuoverà l’uso corretto dell’acqua come bene prezioso, con laboratori didattici e interattivi che illustreranno il complesso reticolo idrico che percorre Milano. Non mancherà una libreria tematica e un’area di ristoro. Oltre alla riqualificazione dell’interno del museo, sarà ripristinato e riaperto al pubblico anche il giardino esterno.
In attesa dell'apertura di questo nuovo spazio e dell'incremento delle case dell'acqua, ecco l'elenco completo di quelle già attive in città: