Spazi domestici votati al fitness

Quando le giornate si accorciano e uscire di casa diventa una missione tra gelo, buio e traffico, ecco che poter ricorrere a una home gym personale si rivela una mossa strategica per mantenersi in forma senza stress (e senza scuse). Nel 2026 il fitness domestico sarà sempre più connesso al concetto di “design made”: niente manubri ed elastici stipati in qualche cesta, ben vengano invece spazi dedicati al workout esteticamente gratificanti e altamente funzionali.

Spazio fitness su misura tra le mura domestiche

L’approccio contemporaneo al fitness domestico parte da un principio semplice: forma e funzione devono convivere in armonia. Come sottolinea il trainer sportivo Simone Zecca, owner di CrossFit Cenisio e Certosa a Milano, «tappetini, pesi, cyclette, tapis roulant pieghevoli non vanno più ammassati nel ripostiglio. Ora diventano veri e propri elementi d’arredo, tanto da venire selezionati al momento dell’acquisto non solo per le loro performance (essenziali), ma anche in virtù dell’aspetto estetico. Se il vostro appartamento è mini size, la parola d’ordine è solo una: verticalità. Sì a mensole per riporre elastici e accessori, barre pieghevoli a muro e sistemi modulari che scompaiono quando non servono. In monolocali e/o spazi open-space, l’attrezzatura multifunzione (come manubri regolabili, bande elastiche, panche pieghevoli) consente di alternare cardio e forza senza sacrificare preziosi metri quadrati. Chi ha la fortuna di una stanza dedicata può organizzare mini zone separate per cardio, forza e recupero, giocando con pavimentazioni diverse (benissimo ricorrere a tappetini anti-scivolo) e illuminazione studiata per creare atmosfera e ritmo». Accessori extra per elevare lo status della vostra home gym? Sistema stereo di qualità, mini frigo per riporre acqua e shake proteici, stampe motivazionali alle pareti, che sia un poster vintage di Rocky o un paesaggio naturale e incontaminato per settarsi su un mood consapevole.

Palestra a casa: dettagli che fanno la differenza

L’allenamento deve risultare una prospettiva allettante, e in questo senso lo studio dei colori conta moltissimo. Come ricorda la consulente di armocromia Emanuela Mattiuzzi, «per mantenere alta la motivazione, la palette cromatica dell’ambiente gym andrebbe personalizzata a seconda del focus sportivo. Se, ad esempio, la vostra zona fitness è dedicata a pilates, yoga e attività di recovery e stretching, tonalità soft come crema, sabbia, verde salvia e azzurro carta da zucchero, favoriscono rilassamento e concentrazione. Quando, invece, lo spazio gym è destinato ad allenamenti ad alta intensità (cardio, circuiti, functional training, HIIT, zumba), molto meglio puntare su colori energizzanti come arancio, rosso, giallo o toni accesi di blu. Queste nuance stimolano dinamismo e adrenalina, dando uno sprint al vostro workout». Secondo Zecca, inoltre, risulta fondamentale «investire in materiali tecnici, durevoli e resistenti, dai rivestimenti a pavimento in gomma antiscivolo alle superfici lavabili. E quando lo spazio è ultra-risicato, ricordate che con manubri regolabili (2-40 kg in un unico set), bande elastiche di varia resistenza e un tappetino di qualità, avete tutto quel che vi occorre per un allenamento top quality».

Gli elementi funzionali da inserire nella propria home gym

Un classico irrununciabile: di WaterRower Nohrd, Weightbench è la panca in legno naturale e pelle per allenare la parte alta del corpo.

Firmato Reaxing, Reax Run è un efficiente treadmill con impulsi dinamici e destabilizzanti. Per un’esperienza di allenamento indoor più vicina alle sensazioni di un ambiente naturale.

Ana Combo di Pent è un elegante set di attrezzatura fitness in acciaio inox e legno. Design snello e minimalista, in linea con gli ultimi trend.

Di Ever Life Design, il tappetino arrotolabile in sughero Tape Fit è a zero impatto ambientale perché completamente riciclabile.‎

Apollo by Giorgetti è una wellness ball rivestita in fasce di pelle intrecciate a mano.‎ Per allenamenti funzionali, diventa un elegante complemento d’arredo.

In apertura, foto di Jelmer Assink, Unsplash