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CINEMA

Arrivederci Venezia, ecco i film premiati

Si è conclusa l’80ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, un’edizione che nonostante lo sciopero di attori e sceneggiatori statunitensi si è presentata ricca di nuove scoperte e di vecchie conferme. Scopriamo quali sono i film vincitori

DI DENIS PREVITERA

14 September 2023

Il Lido di Venezia inizia a spopolarsi. Le code per spritz e panini diventano più corte. Le sale sono meno affollate. Si spezza quella magia che per undici giorni monopolizza la vita di centinaia di cinefili provenienti da tutto il mondo. Giunge così al termine l’80° Festival di Venezia. L’ultimo giorno, come di consueto, le premiazioni presentano tante sorprese quante ovvietà.

Partendo dalla sezione Orizzonti – il concorso dedicato ai film che sulla carta si mostrano più innovativi e sperimentali nei confronti delle modalità rappresentative – a portarsi a casa il premio per il miglior film è l’ungherese Gábor Reisz con Explanation for Everything: ambientato a Budapest, il film parla di uno studente liceale alle prese con uno scandalo legato al suo esame di storia durante la maturità. Un dramma sociopolitico a cui viene dato un premio da molti atteso e pronosticato, confermando il film come una delle grandi sorprese del festival. I premi per la miglior regia e per la miglior sceneggiatura sono stati consegnati invece rispettivamente a Mika Gustafson per Paradiset brinner e a Enrico Maria Artale per El Paraiso. Il premio per il miglior cortometraggio è andato a Erenik Beqiri per A Short Trip.

Non soltanto Artale, anche alti due italiani trionfano nella sezione Orizzonti. Il primo è Alain Parroni che con il suo Una sterminata domenica si è portato a casa il prestigioso Premio speciale della giuria Orizzonti. La seconda è invece la regista Micaela Ramazzotti che con Felicità si è aggiudicata il premio Miglior film Orizzonti Extra. Infine, necessario ricordare anche il Premio Leone del futuro per la miglior opera prima Luigi De Laurentis dato a Lee Hong-Chi per Love Is a Gun.

Passando invece al concorso principale, il film italiano Io capitano di Matteo Garrone si è aggiudicato ben due premi: il Premio Marcello Mastroianni per l’attore emergente al protagonista Seydou Sarr e il Leone d’argento per la miglior regia, una sorta di terzo posto al podio. Per quanto riguarda gli attori, le due Coppe Volpi per la miglior interpretazione femminile e maschile sono state assegnate rispettivamente a Ceileey Spaeny per Priscilla di Sofia Coppola (nel ruolo dell’amante e poi moglie della leggendaria star Elvis Presley) e a Peter Sarsgaard per Memory di Michel Franco (nel ruolo di un uomo di mezza età malato di demenza senile).

Io Capitano, Matteo Garrone

Seydou Sarr e Khady Sy in Io Capitano

Il premio per la miglior sceneggiatura è andato invece alla bizzarra produzione Netflix El Conde di Pablo Larrain – uno dei ben quattro film sui vampiri presenti al Festival di quest’anno – mentre il Premio speciale della giuria all’olandese Green Border di Agnieszka Holland. Con ben poche sorprese il film Evil Does Not Exist del giapponese Ryusuke Hamaguchi ha ottenuto, probabilmente grazie anche (ma non solo) alla sua tematica ambientalista, il Gran premio della giuria.

Priscilla, Jacob Elordi e Cailee Spaeny, Credits Philippe Le Sourd

Jacob Elordi e Cailee Spaeny in Priscilla. Foto Philippe Le Sourd

Giungendo dunque al premio più atteso, al premio più prestigioso, il tanto ambito Leone d’oro, non poteva che vincerlo proprio quel film che ha saputo accontentare e mettere d’accordo tutti: il bellissimo Poor Things del regista greco Yorgos Lanthimos, con protagonista Emma Stone, Willem Dafoe e Mark Ruffalo. Tratto da un romanzo di Alasdair Gray, il film ribalta l’immaginario di Frankenstein e di La bella e la bestia per raccontare una storia di emancipazione e scoperta dell’indipendenza femminile.

L’80ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia si è presentata dunque come un’edizione con vincitori variegati e premi assegnati con riflessione e cognizione di causa. Una delle migliori degli ultimi anni.

Poor Things, Margaret Qualley, Willem Dafoe e Ramy Youssef

Margaret Qualley, Willem Dafoe e Ramy Youssef in Poor Things
In apertura, Jaime Vadell in El Conde. Foto courtesy Netflix

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