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Viaggio in Sri Lanka

Ancora non troppo turistico, lo Sri Lanka conquisterà tutto di voi. Da ovest a est potrete meditare nelle pagode buddiste, avvistare leopardi, visitare rovine e alla fine concedervi anche un massaggio ayurvedico o qualche lezione di surf sulle onde dell'Oceano Indiano.

DI Carolina Saporiti- foto Gaia Dalla Costa

16 October 2017

La chiamano lacrima dell’India, ma solo per la sua forma e la sua posizione. Perché per il resto, lo Sri Lanka è uno dei Paesi più “sorridenti” che vi capiterà di visitare. La cortesia orientale è famosa in tutto il mondo, ma da questo Paese potreste tornare trasformati per la naturalezza e la gentilezza con cui le persone che incontrerete vi guarderanno.

Lo Sri Lanka ha una storia coloniale molto lunga che riempirà la vostra mente. Qui si sono susseguite le colonie indiana, olandese e infine quella inglese e ognuna di esse ha lasciato i segni: per esempio Galle, città principale dell’area meridionale e oggi patrimonio dell’Unesco, è profondamente olandese; Nuwara Elya (centro sud dell’isola), invece, è una città turistica che ha mantenuto la sua aria inglese con immensi prati verdi dove i cingalesi giocano a cricket. Da qui parte un trekking non troppo impegnativo e lungo tre ore circa che conduce a una vetta di 2.100 metri. La chiamano The End of the World perché ha uno strapiombo di 300 metri e se le nuvole sono basse l’atmosfera è davvero da fine del mondo.

Se soffrite di vertigini accontentatevi di guardare da lontano il panorama senza sporgervi. Pensateci bene anche prima di affrontare gli scalini di Sigiryia, una fortezza rocciosa a 200 metri d’altezza che si raggiunge attraverso una scalinata di ferro piuttosto impressionante. Al centro dello Sri Lanka, fu costruita per volere del re Kasyapa nel V sec. d.C. per difendersi dal fratello venuto a reclamare il trono che gli spettava: sono ancora visibili una piscina, affreschi rupestri, un graffito murale di mille anni, il trono e una coppia di enormi artigli leonini in pietra che accolgono e mettono in guardia i visitatori. Il fratello di Kasyapa vinse la battaglia e riportò la capitale ad Anuradhapura (a nord ovest di Sigiryia), dove è custodito il Sacro Albero del Bo, figlio dell’albero sotto cui Buddha raggiunse l’illuminazione. Questa città è patrimonio dell’Unesco e al suo interno si possono visitare molte pagode, piscine antiche e resti di templi: qui vengono ancora celebrati riti che diminuiscono l’effetto museo che si prova invece visitando il sito archeologico di Polonnaruwa. Le pagode, ma anche i templi indiani e le chiese cristiane vi permetteranno di entrare in contatto con il lato più spirituale dello Sri Lanka.

È tempo di immergersi in quello naturalistico: elefanti, alligatori, scimmie e leopardi sono alcune delle specie che si trovano nei parchi e nelle riserve naturali del Paese dove vengono organizzati safari. Ma la possibilità di vedere un leopardo è inversamente proporzionale a quella di mangiare un pasto che non sia a base di curry! A proposito di cibo oltre al riso al curry accompagnato da verdure e carne di pollo, mangerete senz’altro il daal curry, un piatto a base di lenticchie cucinate con latte di cocco e trasformate in uno stufato. Non bisognerebbe lasciare il Paese senza prima aver assaggiato l’appa, una pastella spruzzata con latte di cocco e vino di palma, cotta nel wok e poi riempita con uovo fritto, cocco grattuggiato, cipolla e spezie. Viaggiando lungo il litorale sarà facile incontrare pescatori seduti su lunghi pali di legno, immersi nell’acqua: un’immagine che incanta al primo sguardo. Purtroppo a rovinare la magia basta l’idea che oggi nessuno (o quasi) pratica più questo tipo di pesca e quelli che si incontrano sono per lo più “attori” che si lasciano fotografare da ogni turista per poi andare a riscattare una mancia. Lasciata anche la natura non resta che occuparsi del proprio corpo, tempio dell’anima. Lo Sri Lanka è regno dell’ayurveda, quindi non partite senza aver provato un massaggio. Ve li proporranno ovunque, andate, ma andateci preparati perché vi potrebbe capitare di entrare in posti molto “ruspanti”. Lo Sri Lanka sta guadagnando anche fama anche tra surfisti e kite surfer. Le spiagge più turistiche sono quelle della costa ovest, facilmente raggiungibili dalla capitale Colombo. Le più famose sono Negombo, Kalutara, Beruwala e Bentota. Ma tra le più belle ci sono Unawatuna, a sud, a pochi chilometri da Galle, Arugam Bay (lo spot preferito dai surfisti) e la bellissima e poco visitata Trincomalee, nella parte nord della costa est, che per le vicende politiche del Paese è rimasta per anni sconosciuta ai flussi del turismo. E visto che la mania per lo Sri Lanka sembra ufficialmente scoppiata, meglio affrettarsi prima che perda il suo fascino semplice. Mente, anima e corpo vi ringrazieranno.

Articolo pubblicato su Club Milano 40, settembre – ottobre 2017. Clicca qui per scaricare il magazine.

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