DI Marilena Roncar
03 October 2014
Dopo l’acciaio, l’alluminio e il carbonio, adesso sono il legno e il bamboo le nuove frontiere per gli appassionati di bicicletta, che amano pedalare su modelli realizzati a mano, senza rinunciare alla funzionalità e con un occhio rivolto all’estetica e al design. Ed è così, incredibilmente leggera, ma soprattutto bella da far girare la testa a tutti quelli a cui sfrecciamo vicino, la wooden bike di Gianni Speciale, molto più di una superbike di legno, che poi il fatto di essere “Speciale” se lo porta già scritto nel marchio. Una volta montati in sella niente vi sembrerà più lo stesso, perché avrete tra le mani un oggetto unico, costruito a mano in ogni dettaglio, curato nei particolari: dal telaio in frassino e mogano, al cavalletto centrale che si sdoppia all’apertura, dalla forcella inglese con il giglio fiorentino in evidenza, alle inimitabili selle in cuoio della Brooks e potremmo andare avanti così per ore, perché nelle bici Speciale niente è lasciato al caso. Ma quello che stupisce è anche l’inaspettata leggerezza di queste wooden bikes, che basta salirci sopra ed è un attimo che ci si ritrova in fondo al rettilineo, con il vento leggero a scompigliare i capelli e le gambe che roteano veloci di sotto, a macinare chilometri di asfalto diventato d’un tratto più morbido, per via di quella capacità del legno di assorbire urti e trazioni su strada. Ed eccoci subito a sfatare uno dei grandi pregiudizi sulle bici in legno che uno se le immagina pesanti a priori, quasi vittima di un retaggio del passato, quando nell’ormai lontano 1817 il barone tedesco Karl Drais von Sauerbronn brevettava la prima bici in legno, un velocipede del peso complessivo di 22 kg. Da allora tanto è cambiato. E per una volta in meglio. Le bici di Gianni Speciale (più di 5 modelli) pesano dai 12 ai 13 kg e mezzo, vale a dire anche meno di una normale city bike, sono capolavori di design, ma soprattutto sono biciclette resistenti e funzionali, acquistabili solo su ordinazione alla Gs Wooden Bikes.
Ma il suo non è l’unico caso di bici in legno, tante sono le aziende che in giro per il mondo si sono cimentate con questo prodotto, a partire dell’Axalko, una piccola società della regione basca, che propone leggerissime bici in frassino (dai 7 agli 8,5 Kg) fatte a mano e progettate per appassionati di ciclismo in cerca di un concetto estetico unico, ma senza compromettere le proprietà che qualsiasi telaio di bicicletta dovrebbe avere per praticare questo sport. Di fatto le bici Axalko, con le quali, a detta dei produttori,“si potrebbe vincere il Tour de France” sono state provate anche da Gorka e Jon Izagirre, due ciclisti professionisti spagnoli che ne hanno confermato le caratteristiche: “Per niente dissimili da quelle diuna bici in carbonio, oltre che una grande stabilità indiscesa”. Dalla prenotazione alla consegna passano circa tre mesi, ma il risultato è una bici unica, quasi cucita addosso, a partire dall’altezza e dal peso del committente.
Dall’altra parte del mondo, ma su progetto della designer italiana Caterina Falleni (è sua la line Her), l’azienda indonesiana WoodenCycle costruisce bici che coniugano tecnologia moderna con un nuovo modo di intendere la sostenibilità. Realizzate utilizzando legno riciclato (il duttile e resistente teak indonesiano), le bici Woodencycle sono corredate di gadget super hi-tech, dal portacellulare che all’occorrenza trasforma lo smartphone in fanale, al casco trasparente, alla sciarpa che, la sorte ce ne scampi, si apre come un airbag per proteggere la testa da eventuali urti.
Italianissime sono invece le bici di Alberto Fogliacco, che la passione per le due ruote a pedali c’è l’ha nel sangue: “È come un virus nellamia famiglia, iniziato nel 1918 con mio nonno. E ilrisultato è che siamo costruttori di telai da tre generazioni e io, che con le bici ho pure corso, ho sempre ricercato materiali innovativi, finché sono approdato al bamboo”. Novità delle novità, “tanto che non mi dispiacerebbe ci fosse qualche altro produttore a consolidare la forza di quest’idea”, le bici Fogliaccosono leggerissime e ultra funzionali (7 kg per unabici da corsa e 10 per una da passeggio), realizzatein bamboo, che però deve’essere di una varietàparticolare, va raccolto solo in un certo periododell’anno e fatto stagionare a lungo. Con telai standardo fatti su misura, proprio in virtù della grandeelasticità del materiale, assorbono la maggior partedelle vibrazioni prodotte dal contatto delle ruotecon il terreno e assicurano un comfort di marciadel tutto particolare. Insomma è un peccato primanon provarle e poi non comprarle. Per tutti quelliche non riescono a stare troppo a lungo lontanoda quel senso di libertà che regala la pedalata sudue ruote, questa volta ancora di più fatta ad arte.
Sul web
Se la passione per le bici fosse di quelle a 360° e l'esigenza più impellente è di comprarsene una, anche per dotarsi di un mezzo agile e leggero o di curiosare per i vari negozi e per le ciclofficine della città, leggete qui e troverete qualche indicazione che fa al caso vostro.
In apertura: dettagli di due modelli di bici WoodenCycle, rispettivamente Theo in primo piano e Sam più dietro. Entrambe sono realizzate in Indonesia con il miglior teak riciclato.
Articolo pubblicato su Club Milano 22, settembre - ottobre 2014. Clicca qui per sfogliare il magazine.
Contenuto aggiornato a maggio 2020.