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FOOD

Nutrire Milano

Trasformare gli sprechi alimentari di Expo 2015 in una risorsa accessibile a chi ne ha più bisogno, questo è il progetto 'Food and Soul' ideato dallo chef Massimo Bottura e del regista Davide Rampello per Refettorio Ambrosiano.

DI Antonella Armigero

18 May 2015

Un terzo della produzione mondiale di cibo non arriva sulle tavole, l’80% di quello che viene buttato potrebbe essere ancora commestibile. Inizia da Milano, città che ospita Expo 2015 la campagna di recupero e riciclo alimentare, un protocollo sulla Food Policy che permetterà di pianificare gli interventi non solo durante l’Esposizione Universale ma anche per gli anni avvenire.

Con i suoi 179 locali, Expo 2015 è il più grande ristorante aperto in città, un viaggio nel gusto lungo 180 giorni, con eccellenze culinarie provenienti da tutto il globo. Una grande abbondanza che porta in sé inevitabilmente anche molti sprechi. Per evitarli e tenere fede al tema principale dell’esposizione nasce Refettorio Ambrosiano, un luogo dove si alterneranno chef stellati e artisti per nutrire Milano nel corpo nello spirito, partendo da chi ne ha davvero bisogno.

Luogo designato sono i locali del teatro attiguo alla parrocchia San Martino in zona Greco, qui sorgerà la mensa gestita dalla Caritas Ambrosiana che la sera sfamerà i più bisognosi e a pranzo ospiterà gli studenti. Era stato Papa Francesco a chiedere di realizzare in vista di Expo una struttura di accoglienza, proprio nella periferia della città; un luogo che oltre a sfamare materialmente chi ne ha bisogno, offrisse qualcosa in più, un'esperienza di nutrimento, positiva anche dal punto di vista umano, mettendo in atto una vera modalità di condivisione.

La struttura prevede 96 posti, all'interno di un locale completamente ristrutturato dal Politecnico di Milano e abbellito dalle opere di giovani artisti. Nella sala centrale saranno disposti 12 grandi tavoli realizzati da importanti designer contemporanei.

L’idea è partita dallo chef pluristellato Massimo Bottura dell’Osteria Francescana di Modena, uno tra i 50 migliori ristoranti al mondo. Bottura ha deciso di restituire un po’ del suo successo e di prendere parte a quello che sembra un progetto epocale: aprire le porte di una mensa solidale ai migliori cuochi internazionali per cucinare gli scarti provenienti da Expo e offrire assieme al cibo, sussistenza del corpo, anche arte e bellezza grazie alla guida del regista Davide Rampello, curatore, tra l'altro, dello spettacolare Padiglione Zero.

L’ispirazione viene dai refettori del passato, primo fra tutti quello accanto al santuario Santa Maria delle Grazie, sulle cui pareti Leonardo Da Vinci affrescò L’Ultima cena.

Per un mese da giugno a luglio, 40 tra i migliori chef del mondo, tra cui 20 Italiani, creeranno menù speciali a partire dalle eccedenze alimentari dei Padiglioni di Expo. Il cibo, altrimenti destinato a essere gettato via, sarà raccolto nel rispetto delle norme sulla sicurezza alimentare e verrà trasformato in piatti di alta cucina, grazie al talento e alla creatività degli chef. Il primo cuoco ad aprire la staffetta tra gli chef, è Alain Ducasse, ma si pensa anche a 10 appuntamenti a quattro mani, in cui spiccano i nomi delle coppie create per l’occasione: Oldani e Berton, Scabin e Crippa.

Non sono mancate però le polemiche e le voci contrastanti ad esempio dei residenti della zona di Greco che si oppongono a questa mensa “firmata”, per loro poco capiente e pretenziosa, e troppo vicina a scuole, asili, oratori, luoghi di aggregazione importanti per i ragazzi, difficilmente conciliabili con una struttura di accoglienza di questo tipo.

Di tutt'altro parere sono gli investitori che hanno contribuito con slancio al progetto di riqualificazione del teatro parrocchiale, con donazioni e soprattutto con l’asta benefica organizzata in occasione della presentazione ufficiale, avvenuta in Corso Monforte nel mese di gennaio. In questa data sono stati messi all’asta e venduti in pochi minuti le copie dei tavoli design che diventeranno l’allestimento della mensa.

Foto d'apertura Massimo Bottura e Davide Rampello.

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