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FOOD

Pedalando tra i vigneti

Questa è la stagione giusta per pedalare sulle vie del vino, basta una bicicletta e un itinerario ben preciso per partire alla scoperta delle grandi eccellenze che il nostro Paese e l'autunno possono regalare.

DI Antonella Armigero

27 October 2015

Unisce grandi passioni l’enociclismo: sport, paesaggio e cultura enogastronomia. Un modo diverso di viaggiare che offre un nuovo punto di osservazione più slow, perfetto per chi vuole perdersi nei colori dei paesaggi autunnali, ritagliandosi il giusto tempo per conoscere realtà locali, storie e prodotti del territorio. Esistono dei veri e propri tour in mezzo ai vigneti che ripercorrono le vie del vino e fondono in un solo percorso storia, valori del nostro Paese tra botti e tornanti, agriturismi e piccoli borghi.

Non potevamo non iniziare il nostro percorso se non da una delle terre più evocative e amate quando si parla di vino, la Toscana. Sulle colline intorno a Siena esiste il Gran Giro del Chianti, un percorso che si estende per 96 chilometri e attraversa 4 comuni della provincia. Punto di partenza e di arrivo di questo tour è Castelnuovo Berardenga, sito di particolare bellezza che ospita il Museo del Paesaggio con una delle maggiori raccolte documentali, scritte e grafiche del paesaggio e la storia senese. Un continuo saliscendi alternato a profili più dolci, adatti a ciclisti mediamente allenati, una fatica ripagata da viste su colline sterminate e vigneti a perdita d'occhio, fortezze, casolari, masi e case vinicole dove degustare il nettare dei 4 vitigni per eccellenza di questa zona: Sangiovese, Canaiolo, Trebbiano e Malvasia.

Ma i percorsi in questi territori immersi nel silenzio e nella natura sono molti, adatti a diversi tipi di ciclisti, dagli amatori ai professionisti, tra nastri di asfalto e percorsi sterrati, gli stessi attraversati dall'Eroica, storica corsa di biciclette d'epoca. Qui da oltre un decennio l'Associazione Parco Ciclistico del Chianti sta valorizzandola salvaguardia delle strade bianche nell'ottica di un turismo ambientale dove la bici è ovviamente protagonista (maggiori dettagli a questo sito).

Ci spostiamo in Veneto, precisamente in Valpolicella, tra le più famose zone vinicole nei dintorni di Verona: non a caso la denominazione in latino Vallis-polis-cellae significa letteralmente "valli dalle molte cantine". In sella si percorre la ciclabile del canale dell'Adige, partendo dalla diga di Attiraglio fino a Settimio per raggiungere Castelrotto, località rurale circondata dai vigneti. Qui a farla da padrone è il colore rubino carico del Valpolicella, vino DOC dal 1968 prodotto con una miscela di uve diverse, la Corvina, la Rondinella e Molinara. Il tour prosegue verso Fumare, altra località di produzione insieme a Pendola e Nagar dove è possibile degustare il Valpolicella Classico (tutte le informazioni qui) perfetto da abbinare a formaggi, carni bianche e altre specialità culinarie della zona.

Rimanendo in Veneto impossibile non citare la Strada del Prosecco di Valdobbiadene e Conegliano che si snoda dall'alta Marca Trevigiana. Molti i punti d'interesse e di sosta durante l'itinerario per assaggiare diversi tipi di bollicine e ammirare i colori del paesaggio, da Combai, Miane e Follina, località rinomate per la produzione del Cartizze, a Rolle, da cui è possibile dominare meravigliose vedute sulle vigne, fino a Rofrololo e Conegliano dove si snoda la Via dei Cru.

Rimanendo più vicini alla Lombardia, si può inforcare una mountain bike e andare alla scoperta dei sapori e della tradizione vinicola dell'Emilia Romagna e i Colli piacentini, una strada di circa 150 km che attraversa con percorsi dedicati le quattro valli principali dell'Appennino Piacentino. Sosta obbligata in uno degli agriturismi che sorgono tra le colline, in mezzo ai vigneti, dove degustare le eccellenze di questa terra: Gutturnio e Ortrugo in primis accompagnati da ottimi taglieri di salumi e di formaggi tipici. Maggiori informazioni sui percorsi a questo link.

Uno dei tour sicuramente più suggestivi da intraprendere con la vostra bicicletta in autunno è quello in Alto Adige: il Sudtirol offre una ricchissima varietà di vini bianchi e rossi, dal Gewürztraminer conosciuto e rinomato in tutto il mondo per il suo gusto persistente e aromatico, a La Schiava, una delle uve più antiche coltivate in Alto Adige dal colore rosso rubino, o il Lagrein che proviene da varietà coltivate prevalentemente nelle zone di Gries e Bolzano, un rosso dal colore vellutato e corposo e dal particolarissimo profumo che ricorda le violette.

La Strada del Vino dell'Alto Adige inizia a Nalles e si snoda lungo l'Oltradige e la Bassa Atesina. Da segnalare il Museo provinciale del vino a Caldaro, una tappa da non perdere per chi vuole conoscere la storia di questa terra e soprattutto la tradizione enologica. Oltre a poter visionare tutti gli antichi attrezzai del mestiere, recipienti d'epoca e botti, per tutto l'autunno questo luogo offre la possibilità di degustare l'uva di 3 varietà di vitigni storici sudtirolesi e i vini d'eccellenza direttamente nel vigneto. Qui addirittura si sono inventati la Wine Pass, una card che permette di visitare tutti i musei e i punti d'interesse enologico del Tirolo.

 Foto d'apertura il Chianti d'Autunno www.terresiena.it.

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