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VIAGGIO

Santorini, la Pompei dell’Egeo

È una di quelle destinazioni da visitare almeno una volta nella vita. Un’isola dal territorio unico al mondo fatto di caldere, spiagge rosse, sabbia nera e villaggi sull’orlo di scogliere da cui si ammirano i panorami più belli della Grecia. Siamo a Santorini.

DI FRANCESCA MASOTTI

11 July 2022

Il panorama della caldera – cratere vulcanico di Santorini la cui parte centrale è crollata in seguito a una gigantesca esplosione avvenuta circa 3.600 anni fa – è uno di quelli che difficilmente si dimenticano nella vita. Rocce scure cosparse di pomice grigia, isolette nell’antica bocca del vulcano, mare blu e profondo, da un lato. Locali eleganti, ville bianche, piscine e cupole blu dall’altro. Uno spettacolo che non ha eguali nel Mediterraneo (e nel mondo) da ammirare in tutta la sua bellezza, meglio al calar del sole quando tutto si colora di rosa e arancione.

I principali punti di affaccio per assistere allo spettacolo sono Fira/Thira il capoluogo, Oia, il villaggio più a nord, e Imerovigli, borgo posizionato tra le due. Tutto il versante che le collega, però, è ricco di punti panoramici, alcuni dei quali, come il promontorio di Skaros dove si trovano le rovine di un antico castello, meno affollati. E, dunque, più autentici. 

Santorini, vista della Caldera da Fira

Vista della Caldera da Fira. Foto Marketing Greece

Il fascino antico dell’isola 

Gli hotel di lusso, la caldera e gli scenari da cartolina mettono spesso in secondo piano i tesori culturali di Santorini che, come ogni buona destinazione ellenica che si rispetti, ha un patrimonio storico di tutto rispetto. L’isola, infatti, dopo Delos, ospita il sito archeologico più importante dell’Egeo: Akrotiri, città risalente all’Età del Bronzo. Un gioiello, ancora largamente inesplorato, che fu seppellito dalla grande esplosione vulcanica ed è tornato alla luce nel 1967.

Grazie alle ceneri vulcaniche si sono ben conservati edifici, mura, case, ceramiche e affreschi che hanno valso al sito il soprannome di Pompei dell’Egeo. Parte dei reperti rinvenuti durante gli scavi sono oggi conservati al Museo Archeologico di Fira, altra tappa da segnare in agenda, la cui collezione spazia da papiri a vasi passando per statuine, crateri, il calco di un tavolo, un forno portatile e uno stambecco d'oro.

Le spiagge di Santorini

Chi cerca baie dorate e acque cristalline, rimarrà deluso: diversamente da tante altre isole greche, Santorini non è famosa per ospitare spiagge da cartolina. Il mare qui, infatti, non regala le sfumature di azzurro e blu, né ci sono spiagge di sabbia o ciottoli bianchi, che nell’immaginario comune sono solitamente associate alla Grecia. Qui tutto è inevitabilmente legato all’antico vulcano: la sabbia scura, il mare profondo, le scogliere a picco nell’acqua.

Santorini

Vista aerea di Oia. Foto Marketing Greece

Certo, ci sono alcune spiagge degne di nota, che non esistono altrove nel Mediterraneo. Tra tutte, Vlychada famosa per la sabbia nera, la scogliera di tufo e un paesaggio lunare, e Red Beach, un’affascinante distesa di sabbia rossa nel sud-ovest che però in alta stagione è presa d’assalto dai turisti. Per evitare folle, il modo migliore è noleggiare un motorino e andare alla ricerca delle insenature più remote dell’isola. Oppure, inoltrarsi nel cuore di Santorini, a Pyrgos, un borgo dall’atmosfera autentica: vicoli che salgono verso la chiesetta, rovine di un antico castello e un panorama indimenticabile. Difficile chiedere di meglio.

In apertura, vista di Santorini. Foto di AndreasM by Unsplash.

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