A volte tornano. Un nuovo libro fotografico celebra la bellezza senza tempo di elettrodomestici vintage, prodotti dal dopoguerra agli anni Ottanta. Ecco come integrare questi pezzi dall’intramontabile fascino retrò in una casa contemporanea.
DI MARZIA NICOLINI
27 April 2022
Si sono guadagnati lo status di “pezzi da collezione”, ma sino a qualche decennio fa non erano altro che elettrodomestici dall’appeal funzionale (oggi diremmo “smart”). A celebrare alcuni dei più significativi device elettronici messi in commercio dal secondo dopoguerra agli anni Ottanta è un nuovo maxi libro fotografico edito da Gestalten.
Si intitola Soft Electronics e raccoglie gli elettrodomestici indimenticabili di quei decenni. Quelli che, al solo vederli, scatta l’effetto nostalgia. Da considerare superati quanto a tecnologia, silenziosità e performance, resistono grazie alla loro bellezza e forte personalità, degni rappresentanti della creatività felice figlia del boom economico, in cui la joie de vivre era al suo apice.
Come ricorda l’architetto di interni Alice Truant «Ci sono elettrodomestici che oggi valgono moltissimo, entrati come sono nell’élite del design retrò. Basti pensare ad alcuni irresistibili, come la Radio Cubo ts522 di Brionvega disegnata nel 1962 dagli architetti Marco Zanuso e Richard Sapper, il frigorifero bombato anni Cinquanta di Smeg, oggi riproposto in versione aggiornata, ma con design fedele ai modelli del dopoguerra. E che dire della celebre macchina da scrivere Valentina della Olivetti, nata nel 1968 dal progetto di Ettore Sottsass e Perry A. King?
Parliamo di oggetti capaci di tenere in perfetto equilibrio utilità ed estetica, senza contare che hanno fatto la storia, rivestendo un ruolo fondamentale nella vita domestica quotidiana, segnando importanti tappe del design industriale e rivoluzionando abitudini radicate. Noi oggi tendiamo a dare per scontato radio, tostapane, telefono o lavatrice, ma questi elettrodomestici sono stati rivoluzionari, ciascuno nel suo piccolo (o grande). La loro estetica racchiude il sogno della modernità industriale, come dimostrano le loro forme tondeggianti e i colori spesso squillanti».
La domanda, trovandoci a metà 2022, è solo una: come integrare questi oggetti di indubbio fascino in un’ambientazione domestica dei nostri tempi? Lo abbiamo domandato all’esperta.
«La buona notizia è che il loro design è per molti versi super moderno, grazie alla loro sintesi estetica di speranza e ottimismo, due sentimenti connaturati alla loro epoca. Il che significa che questi capolavori non smettono di fare la loro figura nelle nostre case. Pensate all’effetto pop e inaspettato di un elettrodomestico vintage in una cucina dagli arredi lineari e lo stile minimalista. Allo stesso modo in un soggiorno arredato con librerie o consolle TV dalle linee pulite potrebbe spiccare una radio colorata o un mini televisore bombato. Divertitevi con il gioco del contrasto, creando un elemento a sorpresa con il device d’epoca, che avrà il preciso compito di vivacizzare e dare movimento all’ambiente. Attenzione però a non esagerare: per far rivivere lo spirito retrò è sufficiente qualche elemento selezionato o l’effetto casa-museo rischia di diventare molto concreto».
Di Smeg, frigorifero arancione bombato 50’s Style, modello FAB28ROR5.
Brionvega Radio.cubo 50, rivisitazione del mitico pezzo di Marco Zanuso e Richard Sapper con batteria ricaricabile al litio.
Tostapane vintage di Ariete dalle linee morbide e retrò e i colori pastello.
Robot aspirapolvere Dyson, forma compatta e una praticissima pulizia autonoma da remoto.
Candy Divo G20CR microonde mini size rosso con pannello comandi semielettronici.